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RAMAZZOTTI ARZENTE RISERVA 66 CL. RETROET. COGNAC

Ausano Ramazzotti si trasferì a Milano all’età vent’anni.
Qui iniziò una modesta attività di commercio di vini e liquori.
Grazie alla sua conoscenza sulle erbe e con la sua esperienza, mise a punto una ricetta per un liquore particolarmente amabile.
Raggiunse il suo obiettivo con Amaro Ramazzotti, una miscela di 33 erbe e radici in alcol di ottima qualità.
Immediato fu il successo!
La popolarità di Ramazzotti cresce con rapidità grazie anche all’apertura dei primi caffè nel centro città dove i milanesi si incontravano sempre più spesso per socializzare.
Ausano, nel 1848, con grande fiuto per gli affari, intuisce il potenziale e apre il suo caffè nei pressi del Teatro della Scala.
Qui si serve l’Amaro Ramazzotti al posto del caffè.
Nel 1866 Ausano cessa di vivere. Saranno i suoi figli e nipoti a rilevare l’attività.
A causa della sempre più crescente richiesta, il laboratorio del fondatore risulta essere troppo piccolo.
La richiesta aumenta ma la produzione rimane a Milano.
Nel 1877 i nipoti di Ausano sfruttarono a loro vantaggio le novità tecnologiche di cui era ricco quel periodo.
In particolare, grazie allo sviluppo della ferrovia, a cavallo del secolo iniziarono ad esportare in Europa l’Amaro Ramazzotti.
Nemmeno il Primo conflitto Mondiale riuscì a fermare la produzione di Ramazzotti.
Anzi! Grazie allo spirito imprenditoriale che caratterizzava la famiglia, nell’immediato dopoguerra si iniziò una massiccia campagna pubblicitaria che vide all’opera i maggiori artisti del tempo.
Questi produssero una serie di manifesti unici ed inimitabili nonché il primo slogan: Ramazzotti il Sovrano degli Aperitivi!
Fu per merito di Guido Ramazzotti, dirigente fin dall’età di 18 anni, che venne coniato, nel 1934, il più famoso e longevo degli slogan: Un Ramazzotti va sempre bene.
Questo messaggio pubblicitario farà il giro del mondo!
Nel corso della Seconda Guerra mondiale, nel 1947 un bombardamento distrusse la fabbrica.
L’immediata e celere ricostruzione fu un’autentica dimostrazione della determinazione e delle qualità di leader di Guido Ramazzotti.
Nel 1959, la crescente domanda che giungeva da tutto il mondo, portò alla costruzione di nuovi impianti all’avanguardia in via Stuparich a Milano.
La nuova linea di imbottigliamento automatizzata, all’epoca, costituiva un vero gioiello tecnologico.
La crescita è inarrestabile e, nel 1970, nasce il nuovo stabilimento a Lainate.
Il 1985 verrà ricordato per lo slogan Milano da Bere. Sarà una campagna pubblicitaria tra le più riuscite e mai dimenticata dagli italiani e non solo.
Lo stesso anno la Fratelli Ramazzotti viene ceduta al colosso francese Pernod Ricard che si impegna a mantenere la medesima filosofia imprenditoriale della famiglia Ramazzotti.
Nel 1996 la produzione si ingrandisce ulteriormente e il processo produttivo, rimasto immutato per oltre due secoli, si sposta a Canelli, in Piemonte.
La ricetta è sempre quella inventata da Ausano e che solo tre persone al mondo hanno il privilegio di conoscere.

RAMAZZOTTI ARZENTE RISERVA 66 CL.RETROETICHETTA COGNAC (ANNO 1929)

Se la proposta di Gabriele D’Annunzio avesse avuto successo (e per fortuna non ne ha avuto), oggi al posto di Cognac useremmo il termine Arzente (sostantivazione di un’antica variante dell’aggettivo ardente).
La parola Arzente risale infatti al periodo fascista in cui si cercava di italianizzare tutto.
Tale tendenza ebbe un’impennata dopo Novembre 1935, quando l’Italia iniziò ad essere soggetta alle sanzioni internazionali per aver attaccato e conquistato l’Etiopia.
“Arzente” fu tra le parole “sfortunate” che non avrebbero avuto vita lunga.
La bottiglia in oggetto è uno splendido e rarissimo esemplare di Arzente da collezione prodotto da Ramazzotti.
Magnifica e significativa la retroetichetta; si noti l’indicazione Cognac Riserva cancellata dalla sovrascrittura 18 Novembre 1935 – XIV a conferma di quanto evidenziato sopra.
Se si guarda con attenzione l’etichetta principale, si noterà la punzonatura 1929 che stà ad indicare l’anno di commercializzazione del flacone. E’ quindi molto probabile che questa produzione venne ritirata dal commercio per essere rietichettata in un secondo momento secondo le nuove prescrizioni.
Le condizioni di conservazione generali sono eccellenti.
Alcune piccolissime e trascurabili mancanze in etichetta principale, perfetta dal punto di vista cromatico.
Il livello ha subito, come di consuetudine, un leggero e trascurabile calo.
Il contenuto è di 66 Cl.
La gradazione alcolica è di 42°.
Rarissimo esemplare da collezione!