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I SODI DI S NICCOLO’ 2015 CASTELLARE DI CASTELLINA

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Codice: 00000192
Categoria: Rossi italiani
Disponibilità:

1

Contenuto:
0,75 lt.
Confezione:
1
Località: Italia-Toscana
Castellare di Castellina è nata dall’unione di quattro poderi (Castellare, Caselle, San Niccolò e Le Case) realizzata da Paolo Panerai con l’obiettivo di produrre vino della migliore qualità possibile.
Erano gli anni ‘70 in cui era iniziato il cosiddetto Rinascimento del vino italiano.
Un Rinascimento a cui Castellare ha avuto modo di dare il proprio contributo, tenendo insieme tradizione e innovazione.
La tradizione nella cura delle vigne e dei terreni, distinti tra campi e sodi (laddove campi sono i terreni più facili da lavorare e sodi gli appezzamenti più duri ma migliori per la coltivazione della vite), nella scelta di produrre ancora un vino secondo il metodo del governo alla toscana, di rispettare il Chianti Classico usando solo vitigni autoctoni e di produrre un grande vino, riconosciuto a livello internazionale come uno dei più grandi rossi al mondo, usando solo vitigni autoctoni toscani.
L’innovazione è stata perseguita in primo luogo con la realizzazione del primo vigneto sperimentale del Chianti insieme all’Università di Milano, guidata dal Professor Attilio Scienza, e all’Università di Firenze per attuare la prima selezione scientifica dei cloni del Sangiovese (qui chiamato Sangioveto).
E poi con l’introduzione dell’uso della barrique in seguito a studi attenti e ai consigli di Emile Peynaud, il più celebre enologo che si ricordi, oltre alla cura costante di ogni processo di cantina che continua ancora oggi in quel lavoro incessante e sempre nuovo che è il produrre vini di qualità.
Una storia che dimostra come tradizione, anche nelle strutture, e innovazione possano far ottenere il meglio dalla terra e mostrare alle nuove generazioni quanto sia stata dura ma fondamentale per il paesaggio straordinario del Chianti il lavoro e la vita dei Mezzadri, cioè coloro che conducevano i poderi senza esserne né padroni né operai.
Ai Mezzadri, alla loro opera, Castellare ha dedicato una scultura di Matteo Spender installata nel centro di Castellina.
Castellare di Castellina, nel cuore del territorio del Chianti Classico ha in totale 80 ettari, di cui 20 a uliveto.
Quelli a vigneto sono 33, situati sulle colline di un anfiteatro naturale, esposto a sud-est, con un’altitudine media di 370 metri sul livello del mare.
Le vigne hanno un’età fra 7 e oltre 45 anni e le rese per ettaro a Castellare sono molto basse, per ottenere il massimo della qualità.
Un’ottima esposizione al sole, un buon drenaggio dell’acqua, un suolo misto di marne calcaree, galestro e poca argilla danno vini, sia rossi che bianchi, molto ben strutturati, intensi e adatti a un lungo invecchiamento in bottiglia.
Il censimento delle viti, intrapreso nel 1979, ha consentito, grazie ai risultati del vigneto sperimentale e alla micro vinificazioni effettuate e comparate, di reinnestare sia il Sangioveto che la Malvasia Nera con i migliori cloni emersi dal lavoro scientifico dei due assistenti del Professor Scienza per i quali Castellare aveva istituito due borse di studio per dottorato di ricerca.
Con quel lavoro e con l’incoraggiamento del Professor Peynaud a lavorare sul Sangioveto oggi le vigne di Castellare hanno i cloni migliori per quel terroir.
Nelle vigne di Castellare non si usano prodotti chimici di sintesi per il rispetto della natura e per fare vini organici.
Questa filosofia è testimoniata dalle etichette che hanno ogni anno il disegno di un uccello diverso, sempre più raro per l’uso indiscriminato di veleni e diserbanti nelle vigne.

I SODI DI S. NICCOLO’ 2015 CASTELLARE DI CASTELLINA

Sangioveto (85%-90%) e Malvasia nera (15-10%); è il portabandiera di Castellare, orgoglio dell’Azienda chiantigiana per aver dimostrato la grandezza del Sangioveto in blend con la Malvasia nera; l’annata 1985 si è classificata al 6° posto nella prima Top 100 stilata da Wine Spectator nel 1988.
Di colore rosso rubino intenso e con una grande concentrazione olfattiva, grazie alla presenza di un frutto rosso maturo che riconduce a note di confettura, ma anche spezie, vaniglia e liquirizia.
In bocca il vino è caratterizzato da una fitta ed elegante trama, sostenuta anche dall’importante acidità del Sangiovese; i tannini sono assolutamente dolci e il finale lungo e di grande persistenza.