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BRAMATERRA DOC 2014 TENUTE SELLA

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Codice: 00001227
Categoria: Rossi italiani
Disponibilità:

3

Contenuto:
0,75 lt.
Confezione:
Bottiglia
Località: Italia-Piemonte
Nel 1671, Comino Sella acquisisce una vigna a Lessona, piccolo territorio vinicolo già allora storicamente dedicato alla produzione di vini rossi di pregio, frutto di nobili terre e sabbie di un antico mare. Le generazioni della famiglia Sella per 350 anni curano le vigne delle tenute conservandole gelosamente, ben sapendo che esse fanno parte del patrimonio culturale del grande Piemonte.
Due secoli più tardi, nel 1870, il Ministro delle Finanze Quintino Sella brindò all’unità d’Italia con il vino Lessona.
Tra il 1882 e il 1884 Carlo Sella, per conto degli eredi di Giuseppe Venanzio Sella, acquistò numerosi lotti di terra per impiantarvi nuovi vigneti nel terroir di Bramaterra.
1886: anno di inaugurazione dell’istituto bancario e creditizio fondato da gaudenzio sella, noto ancor oggi con il nome di Banca sella.
Tre anni più tardi, nel 1889, Erminio Sella ed Edgardo Mosca fondarono ad Alghero Sella & Mosca.
I primi riconoscimenti arrivarono nel 1902 con Diploma di Medaglia d’oro alla prima Esposizione Campionaria Internazionale Vinicola di Milano. Risultato riconfermato nel 1928 a Torino.
Nel 1941 la Commissione Enologica Nazionale classifica il Lessona tra i vini più prestigiosi d’Italia.
Il vino Lessona ottiene nel 1976 la DOC; tre anni più tardi, nel 1979, anche a Bramaterra viene riconosciuta la DOC.
Il resto è storia odierna.

BRAMATERRA DOC 2014 TENUTE SELLA

Vino di origini antiche, dotato di spiccata personalità, citato per la prima volta in un documento storico del 1447. Questo vino è ottenuto dalle migliori uve selezionate nelle parcelle di Bramaterra nei comuni di Villa del Bosco e Brusnengo.
Nebbiolo 70%, Croatina 20%, Vespolina 10%
Prima annata di produzione: 1902.
Colore rosso granato.

Il bouquet olfattivo si muove su note minerali date dalle sabbie marine, note fruttate tipiche del Nebbiolo, su note speziate date dall'affinamento e su piacevoli note floreali.
Il sorso è di ottima struttura, armonioso al palato, con tannini morbidi e ben lavorati, il tutto termina con un retrogusto sapido e persistente.

La regione del Bramaterra comprende da ovest a est i comuni di Masserano, Brusnengo, Curino, Roasio, Sostegno, Villa del Bosco e Lozzolo. Situata immediatamente ad est di Lessona, ricopre un’estesa fascia collinare che arriva fino al limite orientale della provincia di Biella, nella porzione dell’Alto Piemonte situata sulla riva destra del bacino orografico del fiume Sesia. Da un punto di vista microclimatico l’andamento stagionale è piuttosto assimilabile a quello di Lessona nonostante temperature medie invernali più fredde. Il territorio del Bramaterra occupa la porzione meridionale delle Rive Rosse, un’ampia zona collinare estesa per decine di chilometri, poco antropizzata, per la gran parte ancora dominata da fauna e flora selvatiche, con estesi boschi ricchi di querce, castagni e betulle.
Geologicamente troviamo una corona di 3 differenti isole di porfido quarzifero, roccia lavica poco compatta perché derivata da magmi ricchi di gas, di origine Permiana, cui si affiancano un’isola calcarea (a Sostegno) e estese presenze di sabbie e argille di origine marina (soprattutto nella sezione più a est della denominazione).
La Tenuta di Bramaterra in particolare, è ubicata su un blocco di porfido di colore rosso, per la gran parte disgregato dalla prolungata azione degli agenti atmosferici, con a trattati la presenza di depositi argillosi più o meno consistenti.
Il nucleo originario dei vigneti della Tenuta di Bramaterra, nata alla fine dell’800, era costituito da pochi ettari.

A Bramaterra nel corso del XX° secolo impianti successivi hanno portato la superficie vitata a circa 20 ettari in un unico appezzamento, che costituiscono oggi uno dei vigneti con unico proprietario più ampi di tutto l’Alto Piemonte. I vigneti sono in un’ampia fascia di morbide colline posta ad un’altezza compresa tra i 270 e i 350 metri s.l.m.
L’età media dei vigneti è intorno ai 45 anni, mentre gli ultimi impianti risalgono ad una quindicina di anni fa.
La quasi totalità delle lavorazioni è portata avanti manualmente, dalla potatura invernale alla vendemmia.